Discese su di loro lo Spirito Santo

 

Atti 19,1-10

L’accenno al battesimo di Giovanni (vedi Apollo, ieri) introduce il tema del battesimo nello Spirito Santo. Introduce anche il tema del bisogno di catechesi o cammini di crescita nella fede, dentro la comunità.

Troviamo che a Efeso alcuni hanno creduto (in Giovanni?), ma non hanno ricevuto lo Spirito Santo. Conoscono soltanto la via di Giovanni, e cioè la via della conversione, ma non del Dono/Spirito.

Giovanni stesso – dice Paolo – ha detto che bisognava “credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù”.

Battezzati nel nome del Signore Gesù, questi discepoli ricevono il Dono, cioè lo Spirito Santo. Elemento aggiuntivo ed essenziale è il gesto della imposizione delle mani fatta dagli apostoli (vedi anche 8,16). I discepoli, allora, incominciano a parlare e a profetare: sono i doni dello Spirito (vedi la Pentecoste).

Un chiarimento. Il battesimo nel nome del Signore Gesù ci dona lo Spirito che ci rende figli di Dio in Cristo; l’imposizione delle mani degli apostoli dona lo stesso Spirito che ci rende capaci di parlare e profetare, cioè di essere testimoni.

A Efeso, avviene un’altra separazione … fisica/logistica. Paolo separa fisicamente i discepoli di Gesù dai giudei che parlano male di loro; porta fuori dalla sinagoga i discepoli e prende casa (in affitto!) nella scuola di Tiranno.

Per due anni dura questa vita. Così, Paolo fa giungere la parola del Signore a … tutti gli abitanti della provincia dell’Asia. [Probabilmente si intende dire della fondazione delle chiese vicine: Laodicea, Gerapoli, Colosse …]

Ancora una volta una difficoltà o chiusura diventa un’opportunità!