Alleato venuto dal Cielo

 

2Mac 11,1-15

Prosegue la parte narrativa. Prosegue anche l’accanimento dei Greci nei confronti dei Giudei.

Ecco i propositi di Lisia, tutore e parente del re Antioco: ridurre la città di Gerusalemme a residenza dei Greci (quindi cacciare gli Ebrei!), imporre tasse al tempio, mettere in vendita ogni anno il sommo sacerdozio (3). Insomma … fare soldi!

Ecco il commento che ne fa l’autore: “Lisia non teneva in alcun conto la potenza di Dio, ma confidava nelle sue miriadi di fanti, nella migliaia di cavalieri e negli ottanta elefanti” (4). Aveva un esercito potentissimo di ottantamila uomini, più la cavalleria (che Giuda non aveva!).

Ecco la risposta di Giuda Maccabeo: supplica al Signore perché “mandi l’angelo buono a salvare Israele” (6).

Giuda vincerà la battaglia, ma non sarà lui il trionfatore. Infatti “era apparso come condottiero davanti a loro un cavaliere in sella, vestito di bianco, che brandiva armi d’oro” (8). E’ Dio stesso, alleato venuto dal cielo, che trionfa sui nemici (11).

L’aiuto di Dio aveva fatto diventare gli Ebrei invincibili (13). La vittoria si trasforma poi in un accordo (14).

[La richiesta dell’intervento dell’angelo fa pensare a Esodo 14,19 e a Giosuè 5,14, oltre che al libro dell’Apocalisse (riguardo almeno alla figura del cavaliere)]