Vivere con la sapienza, essere amati da Dio

 

Sapienza 7,15-30

Salomone che si impegnerà a manifestare la sapienza afferma che lui stesso e tutti noi siamo nelle mani di Dio. E’ da lui che abbiamo ricevuto e riceviamo in continuità la conoscenza autentica (non falsa) della realtà. Per realtà si intende la struttura del mondo e la forza dei suoi elementi. Dunque, il creato nel suo essere vero, nel suo muoversi, nei suoi enigmi e misteri. (15-21). La conoscenza vera del mondo è data dalla sapienza stessa, qui definita come artefice di tutte le cose (21).

“Nella sapienza c’è … “. Un’ampia e dotta descrizione presenta le qualità della sapienza a partire dallo spirito che è in lei (22). Ebbene, questo spirito è qualcosa/qualcuno santo e unico da un lato, benefico e amico dell’uomo dall’altro. Cioè, un qualcosa/qualcuno che fa del bene e salva!

In termini più astratti e culturalmente noti all’ambiente dei sapienti del tempo, viene detto che la sapienza (e lo spirito che è in lei) è effluvio della potenza di Dio, emanazione della gloria, riflesso della luce perenne. Soprattutto immagine (icona) della bontà di Dio (26).

Come si vede, la sapienza non è una astrazione, un’idea … ma una virtù. Cioè, forza o attività di Dio che attraversando le anime sante (le persone) tutto rinnova e prepara amici di Dio e profeti (27).

Dunque, vivere con la sapienza è fare esperienza di essere amati da Dio (28).