Ora il principe di questo mondo sarà cacciato fuori

Gv 12,20-36

Per l’evangelista questo è l’ultimo racconto prima della passione.

Quasi all’improvviso saltano fuori questi Elleni/Greci: pagani simpatizzanti che si sono uniti a quanti sono saliti per il culto durante la festa/Pasqua. Fanno una domanda solo apparentemente banale: “Vogliamo vedere Gesù”. Invece è una domanda “pesante”. E’ portata a Gesù da due ambasciatori di primo piano (di prima chiamata, vedi 1,35ss): sono i discepoli Andrea e Filippo. A loro Gesù aveva detto: “Venite e vedrete”. Ora sono loro che portano i pagani a … vedere Gesù!

Gesù dice: “E’ venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato”. Glorificare è una parola che apre a tanti significati: qui vuol dire morire: un morire che porta frutto. Lo spiega bene l’immagine del chicco di grano che caduto in terra … muore.

L’applicazione e l’estensione di questa immagine alla vita degli uomini suona paradossale: chi ama la sua vita la perde, chi non l’ama in questo mondo la conserva per una vita che dura. Gesù parlava così di se stesso, ma la cosa è vera anche per il discepolo.

Per Gesù è il momento della … caduta in terra: momento di turbamento e di prova [Secondo il Vangelo di Giovanni, questo è il Getsemani di Gesù). E allora? “Padre, glorifica il tuo nome/te stesso”, che vuol dire: Padre, compi la tua volontà. La voce dal cielo (Dio) annuncia che Gesù uscirà dalla prova compiendo la volontà del Padre nella morte [Mi pare sia questo il significato dell’espressione l’ho glorificato e lo glorificherò di nuovo]

La folla non capisce! Gesù afferma che quella parola non è solo per lui, ma anche per i discepoli. Infatti, quando egli “sarà innalzato da terra (= morirà)” trascinerà tutti a lui (la traduzione attirerò è un po’ debole). Dove …  trascinerà Gesù? Trascinerà … a lui, nell’atto del suo obbedire alla volontà del Padre.

In questo gesto di obbedienza (croce) il principe di questo mondo (che è la disobbedienza fatta persona!) è giudicato e cacciato fuori. Il mondo invece viene trascinato con forza (Spirito) a Gesù obbediente e amante.

In modo esplicito Gesù ha parlato della sua morte, ma non ha mai usato il pronome personale io: ha sempre detto Figlio dell’uomo alla terza persona. Ti metti contro la Scrittura, dicono i Giudei. Il Cristo/Messia rimane in eterno e il Figlio dell’uomo deve regnare per sempre. Non deve morire, come invece affermi tu. Vuoi forse dire che il Figlio dell’uomo sei … tu che vai a morire? Sì, sono io il Figlio dell’uomo!

Credete nel Figlio dell’uomo, credete a me che sono la luce anche se vado alla morte/tenebra. Fate la scelta della luce e non delle tenebre. Mentre avete la luce, cioè mentre avete me credete in me. Così diventerete come me: sarete figli della luce, apparterrete alla luce. E’ questo l’ultimo grande appello alla fede, fatto da Gesù … in pubblico!

“Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose”. La rivelazione in pubblico (parresia) è terminata! Continuerà nella cerchia dei discepoli, in attesa che Gesù ritorni a loro nella gioia della Pasqua.