Desiderate ardentemente i doni più grandi

1Cor 12,28-31a

Perché non ci siano divisioni (schismi) Dio ha effuso doni nella comunità. Alcuni doni sono legati ai tempi e ai momenti. Sono suscitati dallo Spirito per il bene comune (lettura di ieri).

Alcuni invece hanno la nota della stabilità (è scritto: “Dio li ha posti”) e vanno accolti come ‘asse portante’ della chiesa in cammino. Questi doni sono così ordinati (gerarchizzati?).

In primo luogo gli apostoli: coloro che hanno visto il Signore risorto e ne sono testimoni.

In secondo luogo i profeti: coloro che attualizzano il disegno di Dio e la sua parola nella storia; essi sono fonte di consolazione.

In terzo luogo i maestri: sono gli incaricati di organizzare la Parola, facendone una fonte di insegnamento pratico e continuato.

Vengono poi altri doni … Anch’essi fanno parte della struttura della chiesa: la esprimono e l’accompagnano. Sono le potenze (miracoli?), le guarigioni, le assistenze, il governo … Doni che sono lasciati “aperti” ai tempi e ai momenti della storia della chiesa.

Alla fine, Paolo dice: “Desiderate ardentemente i doni più grandi”. Poi si permette di indicare, tra tutti questi doni, quello che a lui preme di più. Lo dirà avanti, ed è il dono della profezia itinerante.