Non c’è chi li consoli

Qoelet 4,1-8

Qoelet nella sua ricerca parla di un suo “tornare”, intendendo un ineludibile “tornare … alla realtà” sempre più smascherata. E lo fa con riflessioni per nulla astratte.

Non solo considera la corruzione che c’è nel mondo (testo precedente) ma “vede le oppressioni”, cioè quei mali che provocano “le lacrime degli oppressi. Con realismo e tristezza dice: “Non c’è chi li consoli” dalla violenza degli oppressori. Ha senso allora venire al mondo e poi vedere queste cose?

Là dove c’è successo, ho visto che il motore che lo genera e lo alimenta è “l’invidia dell’uno verso l’altro”. Per questo, invita alla calma: la frenesia e l’eccesso producono grandi danni!

Altro “tornare/riflettere”. E’ un caso molto comune e che tra noi, oggi, succede spesso: uno è solo, senza figli e fratelli. Ho notato che “non smette mai di faticare e desiderare/possedere”. Ha un senso, questo? Che brutto/stupido modo di vivere!