Lo loderò, lui, mia salvezza e mio Dio

Salmo 43

L’aiuto e la salvezza che Dio dona non sono qualcosa di magico, che risolvano i problemi una volta per tutte. Lo mostra bene questo salmo, che riprende esattamente le parole del salmo precedente.

Era stato scritto: “Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio”. Oggi, il salmo dice: “Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?”.

Dunque, occorre continuare a lottare e a chiedere. L’uomo è come se avesse perso la strada che conduce a Dio. Allora, prega così: “Manda la tua luce e la tua verità: siano esse a guidarmi”. Luce e verità sono la parola del Signore.

Guidato dalla tua parola verrò alla tua santa montagna, alla tua dimora. La dimora di Dio è il tempio, e poi anche l’assemblea, la chiesa. Nel tuo tempio, nell’assemblea, nella chiesa esulterò e danzerò … suonando per te, o Dio, la cetra.

Poiché tutto questo è sempre avvenuto, avviene e sempre avverrà … allora “perché sei così triste, così abbattuta anima mia?”. Certo, c’è sempre un ritorno di tristezza, ma c’è ancor più un ritorno di gioia e di lode: “Ancora lo loderò, lui, mia salvezza e mio Dio”.

La salvezza non è assenza o eliminazione dei problemi, ma la vicinanza/presenza del Signore. Per questo lo lodiamo anche se e quando le cose non vanno come pare a noi. Lui c’è ed è sempre accanto a noi, camminando con noi.