B. Arcangelo Canetoli

16 aprile

BEATO ARCANGELO CANETOLI, SACERDOTEArcangeloCanetoli

 

Memoria facoltativa

Arcangelo Canetoli, nato a Bologna nel 1460, in tempi calamitosi e cruenti che travolsero la sua famiglia, entrò ancor giovane nella comunità dei Canonici Regolari di San Salvatore. Dopo la sua ordinazione visse santamente nel Monastero di sant'Ambrogio presso Gubbio. Nominato da Leone X Arcivescovo di Firenze rifiutò con costanza la dignità episcopale. Morì nel suo monastero il 16 aprile 1513, e il suo corpo fu portato nella città di Gubbio, dove si conserva incorrotto ed è tuttora venerato.

 

Dal Comune dei pastori con salmodia del giorno dal salterio, eccetto quanto segue:
 
 

UFFICIO DELLE LETTURE

 
SECONDA LETTURA

Dagli «Scritti» di Serafino di Fermo; canonico regolare (De oratione interiore, cap. 2; Ed. lat. G. Piacentino Lateranense c.r.l.. Piacenza, 1570, pp. 88-95)

È necessario pregare sempre

Gli elementi essenziali per una vita spirituale, per quanto diversi, si riconducono alla preghiera, che si può qualificare «onnipotente», perché nulla le è impossibile, secondo quanto promise il nostro Salvatore. Anche gli altri esercizi spirituali, come i digiuni, le veglie, le mortificazioni corporali e la stessa povertà, castità e obbedienza ci sono utili in quanto ci dispongono a pregare in maniera perfetta. Questi esercizi sono raccomandati in quanto possono eliminare gli ostacoli per pregare, cioè le importune preoccupazioni che sconvolgono la nostra mente come tante tempeste. Donde segue che quand'anche possedessimo tutti questi mezzi insieme ad altri più prestigiosi, ma non giungessimo alla preghiera interiore, tutto risulterebbe inutile come le molte cure che non portano nessun miglioramento in un corpo ammalato.

E necessario non dimenticare mai che il fine principale di tutti i nostri sforzi è il raccoglimento interiore. Nostro Signore non disse: «bisogna sempre digiunare o disciplinarsi», ma «bisogna pregare sempre senza stancarsi» (Lc 18, 1).

Quale poi sia la vera orazione, egli stesso lo indica dicendo alla Samaritana: «Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità (Gv 4, 24). Questo non altro significa che l'ardente anelito dell'anima, dei quale il profeta dice: «Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri» (Sal 10, 38). La nostra pia madre, la Chiesa, presuppone che alla voce corrisponda lo spirito. Ma affermiamo fermamente che se poniamo esclusivamente attenzione alle sole cerimonie agiremmo senza alcun frutto e saremmo paragonati ai farisei. E senza dubbio, se badassimo a coltivare íl raccoglimento, per lo meno prestando attenzione ai canti e agli strumenti musicali, non ci troveremmo tanto ignoranti delle cose divine. Ma, come facilmente possiamo constatare, la santità è oggi per lo più riposta nell'esteriorità, e ci occupiamo di tante cose superflue da dimenticare del tutto quelle che sono veramente necessarie.

Qualcuno si domanderà che cosa si possa fare per perseverare nella preghiera, quando la nostra mente è sottoposta a tanti interessi e preoccupazioni materiali, che non sí possono ìn alcun modo trascurare. Pertanto direi: se intendi la preghiera come un ardente anelito dell'anima verso Dio, allora capisci che nessuna occupazione la rende impossibile. Abbiamo infatti l'esempio dell'avaro, che dal suo ardente desiderio è spinto a pensare sempre la stessa cosa; e anche quando mangia o beve il suo cuore rimugina sempre la stessa cosa, e non desidera altro. Così anche noi, se avessimo verso Dio un amore intenso come quello dell'avaro per il denaro, constateremmo che il nostro cuore è sempre rivolto verso Dio e che qualsiasi nostro pensiero ci affliggesse, qualunque cosa facessimo avremmo sempre Dio nel nostro cuore: in tal caso si avrebbe senza dubbio una preghiera continua.

 

RESPONSORIO Sal 54, 7-8; 1 Gv 2, 17

R: Chi mi darà ali come di colomba, per volare e trovare riposo? Ecco, errando fuggirei lontano, abiterei nel deserto (T.P. alleluia).

V: Il mondo passa con la sua concupiscenza, ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno.

R: Ecco, errando fuggirei lontano, abiterei nel de-serto (T.P. alleluia).

 

ORAZIONE

Padre misericordioso, che nel beato Arcangelo Canetoli ci hai offerto un mirabile esempio di umiltà, obbedienza e purezza, per sua intercessione fa' che progrediamo sulla via del Vangelo fino alla contemplazione della tua gloria. Per il nostro Signore.