B. Marco Fantuzzi da Bologna

10 aprile

BEATO MARCO FANTUZZI DA BOLOGNA, SACERDOTEMarcoFantuzzi

Memoria facoltativa

Marco (Bologna, 1405 - Piacenza, 1479), promotore della riforma francescana, ebbe come maestro di Teologia san Bernardino da Siena. Fu Ministro della provincia religiosa bolognese e Vicario Generale dell'Osservanza. Sotto di lui si aprì ii Monastero del Corpus Domini, che ebbe come prima Badessa santa Caterina de' Vigri, Infaticabile servo della Parola, predicò un famoso quaresimale in San Petronio (1455) e missioni al popolo in Italia e all'estero. Svolgendo questo suo ministero evangelico concluse la vita terrena nel Convento di Nazareth, presso Piacenza, il 10 aprile 1479.

Dal Comune dei pastori con salmodia dei giorno dal salterio, eccetto quanto segue:

 
 

UFFICIO DELLE LETTURE

 

SECONDA LETTURA

Dall'Esortazione Apostolica «Evangelii nuntiandi» di Paolo VI, papa (nn. 41-42)

Evangelizzare con la parola e la vita

La testimonianza di una vita autenticamente cristiana, abbandonata in Dio in una comunione che nulla deve interrompere, ma ugualmente donata al prossimo con uno zelo senza limiti, è il primo mezzo di evangelizzazione.

«L'uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, — dicevamo lo scorso anno a un gruppo di laici — o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni». San Pietro esprimeva bene ciò quando descriveva lo spettacolo di una vita casta e rispettosa che «conquista senza bisogno di parole quelli che si rifiutano di credere alla Parola» (cfr. 1 Pt 3, 1). E dunque mediante la sua condotta, mediante la sua vita, che la Chiesa evangelizzerà innanzitutto il mondo, vale a dire mediante la sua testimonianza vissuta di fedeltà al Signore Gesù, di povertà e di distacco, di libertà di fronte ai poteri di questo mondo, in una parola, di santità.

Non è superfluo sottolineare, inoltre, l'importanza e la necessità della predicazione. «Come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi?... La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo» (Rom 10, 14.17). Questa legge posta un giorno dall'apostolo Paolo conserva ancor oggi tutta la sua forza.

Sì, è sempre indispensabile la predicazione, questa proclamazione verbale di un messaggio. Sappiamo bene che l'uomo moderno sazio di discorsi si mostra spesso stanco di ascoltare e — peggio ancora — immunizzato contro la parola. Conosciamo anche le idee di numerosi psicologi e sociologi, i quali affermano che l'uomo moderno ha superato la civiltà della parola, ormai inefficace ed inutile, e vive oggi nella civiltà dell'immagine.

Questi fatti dovrebbero spingerci, certo, a mettere in opera nella trasmissione del messaggio evangelico ì mezzi moderni escogitati da tale civiltà. Tentativi molto validi, d'altronde, sono stati già compiuti in tal senso. Noi non possiamo che lodarli ed incoraggiarli perché si sviluppino ancora di più. La fatica che provocano al giorno d'oggi tanti discorsi vuoti e l'attualità dì molte altre forme di comunicazione non debbono tuttavia diminuire la forza permanente della parola, né far perdere fiducia in essa. La parola resta sempre attuale, soprattutto quando è portatrice della potenza dì Dio (cfr. 1 Cor 2, 1-5). Per questo resta ancora attuale l'assioma di san Paolo: «La fede dipende dalla predicazione» (Rom 10, 17): è appunto la parola ascoltata che porta a credere.

 

 

RESPONSORIO Cfr. 2 Tim 4, 2; Rom 10, 17

R: Annunzia la parola, insisti in ogni occasione op­portuna e non opportuna. * La fede dipende dalla predicazione e la predicazione si attua per la parola di Cristo (T.P. alleluia).

V: Ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnani­mità e dottrina.

R: La fede dipende dalla predicazione e la predicazio­ne si attua per la parola di Cristo (T.P. alleluia).

 

ORAZIONE

O Dio, luce e pastore dei credenti, che hai chiamato il beato Marco da Bologna a illuminare la comunità cristiana con la parola e a formarla con la testimonianza della vita, fa' che custodiamo la fede che ci ha insegnato e seguiamo la via che ha tracciato con l'esempio. Per il nostro Signore.