Sud America

Bairro da Paz (Salvador di Bahia / Brasile)

Un profondo legame della parrocchia di Bazzano è certamente quello con il Bairro da Paz, a Salvador de Bahia, in Brasile. Ad esso siamo legati da una persona “in carne ed ossa”, cioè da suor Cleliangela Barbieri, delle Minime di Santa Clelia, che consideriamo un po’ “la nostra missionaria”, perché è partita per il Brasile quando era nella nostra parrocchia, come operatrice pastorale, nel 2009. È nativa di Piumazzo, non di Bazzano, ma in parecchi anni di presenza fra noi ha stabilito rapporti fraterni con molte famiglie, soprattutto con bambini e giovani.

BairroComposizione

Il Bairro da Paz è un “pezzo” dell’enorme periferia della grande metropoli di Salvador de Bahia, al nord del Brasile. Salvador conta tre milioni e mezzo di abitanti. Di questi, meno di un terzo vivono nel centro della città, che nulla ha da invidiare a New York o a Milano. Due terzi invece nei bairros o, nel peggiore dei casi, nelle favelas. La differenza tra favela e bairro è che nella prima ci sono costruzioni di fortuna in lamiera, legno, perfino cartone; non ci sono strade, fogne, energia elettrica, acqua nelle case. Nel secondo, invece, le costruzioni sono in mattoni, anche se non sono a norma e sono senza rivestimento; le principali strade sono asfaltate; c’è luce elettrica, anche se con allacciamenti spesso di fortuna o abusivi; non c’è acqua nelle case e non ci sono fogne.

Il Bairro da Paz è un “quartiere” con 60 mila abitanti (uno dei più piccoli nell’immensa periferia si Salvador de Bahia); ha una certa organizzazione civica; si trova sulla strada che porta dall’aeroporto allo stadio e al centro città, a poche centinaia di metri dalla splendida spiaggia dell’Oceano.

Un grosso problema del Bairro è la violenza, dovuta alla presenza di bande di spacciatori di droga, che si combattono tra loro e tentano di vendere la merce in tutta la città di Salvador. 

Proprio a causa della violenza imperante, oltre che per la scarsità di clero, al Bairro da Paz non c’era stato un prete e non c’era stata una chiesa finché da Bologna, negli anni ’90, non arrivò un presbitero fidei donum, don Sandro Laloli; fu lui, con aiuti dall’Italia e con la collaborazione della popolazione locale, a costruire la chiesa e a costituire la parrocchia di Nostra Signora della Pace. A lui succedettero due preti bolognesi, prima don Alberto Mazzanti, poi don Claudio Casiello; finché nel 2010 il cardinale di Salvador riuscì a mandare un prete locale come parroco. Ora la sola presenza “bolognese” è quella della Comunità delle Minime, che è composta da un’italiana, suor Cleliangela, da due suore indiane (una di esse, suor Joyce, è la superiora) e da una suora africana. La comunità conta ora anche tre postulanti (ragazze che pensano di avere una vocazione alla vita religiosa e stanno facendo discernimento).SuoreBrasile   

Lasciamo che sia suor Clelly (come la chiamano ancora i nostri giovani!) e le sue consorelle a raccontarci cosa fanno e cosa chiedono per la realtà del loro Bairro.

Care amiche e amici di Bazzano,
vi ricordiamo sempre con affetto e durante le nostre “calde” festività natalizie abbiamo portato le vostre famiglie nel nostro cuore e nelle nostre preghiere. Le famiglie di qui, al Bairro da Paz, sono molto povere, ma hanno vissuto il Natale con “alegría”, nonostante continui la violenza nelle nostre strade e il traffico di droga sembri sempre crescere e siano sempre più gravi i pericoli per i nostri bambini e i nostri giovani.  

In febbraio, dopo le vacanze “estive”, riprende la scuola e anche noi vogliamo riprendere il nostro Projeto Crescer, cioè il doposcuola che ci permette di togliere dalla strada circa 200 ragazzi e ragazze dai 6 ai 13 o 14 anni. Il Projeto era stato sospeso, perché le Autorità non davano l’agibilità per la condizione dei locali in cui accogliamo i ragazzi. Con l’aiuto della Diocesi di Salvador siamo riuscite a farli riaprire, ma per continuare abbiamo bisogno del vostro aiuto. Vi spiego perché.

Oggi il Brasile è considerato come uno dei paesi emergenti e sotto alcuni aspetti è vero, ma il dislivello sociale ed economico è ancora altissimo. Si pensi che nella nostra città (3 milioni di abitanti) poco più di 500 mila vivono in quelli che in Italia chiamereste “quartieri alti”, mentre più di 2 milioni vivono nei “bairros”.

Quando noi suore siamo arrivate qui, nel 2001, ci siamo subito accorte che tanti bambini, pur frequentando la scuola, non sapevano né leggere né scrivere e passavano la maggior parte del tempo sulla strada, con tutti i pericoli che ciò comporta, perché le loro mamme, in gran parte analfabete, erano al lavoro. Il Projeto lo abbiamo cominciato nel 2003 e da principio lo gestivamo tutto noi suore. Ma, visto il crescente bisogno sociale ed educativo, è stato necessario allargare il servizio e renderlo più qualificato, con personale locale preparato. Ora il governo ha reso obbligatoria la presenza di personale con titoli di studio specifici. Ultimamente siamo riuscite a ottenere l’appoggio della diocesi di Salvador, entrando nel Progetto ASA (Associazione Sociale Diocesana) che aiuta i progetti parrocchiali dei bairros soprattutto a livello burocratico. Ma per le spese ci hanno chiesto di sostenerle noi per almeno tre anni (2014-2016) nella speranza che nel frattempo riusciamo a ottenere gli aiuti statali previsti per iniziative sociali collaudate. Siamo molto contente di questa proposta, che per noi è un passaggio importantissimo, ma intanto siamo a chiedere aiuto alle famiglie e ai gruppi parrocchiali della Diocesi di Bologna. D’accordo con il Centro Missionario Diocesano di Bologna e con la ONLUS che lo affianca, stiamo cercando di formare una rete di sostenitori per questi tre anni e ci rivolgiamo soprattutto alle parrocchie nelle quali noi Suore Minime abbiamo lavorato prima di venire qui in Brasile. 

Gli aiuti che ci manderete saranno destinati a garantire il salario mensile a tre educatori e a sostenere le spese per i corsi di chitarra, informatica, capoeira, danza e canto, corsi che sono necessari per attirare tutti i ragazzi a venire al doposcuola e per far crescere la loro autostima.

Vi ringraziamo tantissimo per quanto potrete fare e vi daremo puntualmente riscontro di quanto da noi ricevuto e di come l’abbiamo impiegato.

Con un grande abbraccio e il ricordo reciproco nella preghiera.

Suor Cleliangela

e la comunità delle Minime dell’Addolorata

di Salvador de Bahia 

  

 

NEW  7 Maggio 2016

Ringraziamento di Suor Cleliangela

alle classi 3° elementare

per l'offerta al progetto Crescer

in occasione della

Prima Comunione

suorcleliangela

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