Oratorio

Santa Maria del Suffragio

oratorio_esternoA cura di Aurelia Casagrande

Costruito nella seconda metà del ‘600 dalla Confraternita di S. Maria del Suffragio, l’oratorio, a una sola navata, era destinato originariamente ai riti funebri. Dopo la soppressione della Confraternita nel 1799, l’oratorio venne amministrato dalla parrocchia e divenne sussidiale della chiesa arcipretale. Nella prima metà dell’800 la chiesa risulta dedicata alla Beata Vergine della Rondine, uccello che simboleggia la speranza nella resurrezione.

Col restauro del 1914 fu eliminato il doppio colonnato che divideva il corpo della chiesa in due parti pressoché simili – la navata e il presbiterio –, mantenendo solo le colonne adiacenti a quest’ultimo; nell’occasione vennero abbattuti anche i due altari laterali della navata.oratorio_navata

Nuovamente restaurata nel 1978, la chiesa fu dotata di un nuovo altare, costruito utilizzando due palliotti settecenteschi in scagliola a intarsio provenienti dalla vecchia chiesa di Vigolzone nel Piacentino.

L’oratorio è arricchito da pregevoli opere d’arte quali:

Madonna col Bambino, Sant’Antonio da Padova e le anime purganti (al centro del presbiterio): tela di autore anonimo attribuibile alla scuola bolognese di fine Settecento.

Maddalena penitente (destra presbiterio) e S. Girolamo in ascolto delle trombe celesti (sinistra presbiterio): tele a olio opera del pittore Gaetano Gandolfi, che le dipinse negli anni 1756 e 1757.

Sacra Famiglia con S. Anna (parete a destra): tela a olio di autore anonimo, donata all’oratorio nel 1852 da tal Francesco Mignani, come appare dall’iscrizione sul fondo del quadro.


Luigi, S. Giovanni Nepomuceno, S. Pietro, Gesù con un miracolato, la deposizione di Cristo, S. Paolo, S. Vincenzo de’ Paoli, S. Vincenzo Ferreri
(pareti sinistra e destra): otto tele ovali dipinte a olio da Luigi Tadolini nella seconda metà del Settecento e racchiuse in cornici di stucco, opera di Pietro Bugatti.