Salmo 143
Salmo. Di Davide.
Signore, ascolta la mia preghiera!
Per la tua fedeltà, porgi l’orecchio alle mie suppliche
e per la tua giustizia rispondimi.
Non entrare in giudizio con il tuo servo:
davanti a te nessun vivente è giusto.
Il nemico mi perseguita,
calpesta a terra la mia vita;
mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi
come i morti da gran tempo.
In me viene meno il respiro,
dentro di me si raggela il mio cuore.
Ricordo i giorni passati,
ripenso a tutte le tue azioni,
medito sulle opere delle tue mani.
A te protendo le mie mani,
sono davanti a te come terra assetata.
Rispondimi presto, Signore:
mi viene a mancare il respiro.
Non nascondermi il tuo volto:
che io non sia come chi scende nella fossa.
Al mattino fammi sentire il tuo amore,
perché in te confido.
Fammi conoscere la strada da percorrere,
perché a te s’innalza l’anima mia.
Liberami dai miei nemici, Signore,
in te mi rifugio.
Insegnami a fare la tua volontà,
perché sei tu il mio Dio.
Il tuo spirito buono
mi guidi in una terra piana.
Per il tuo nome, Signore, fammi vivere;
per la tua giustizia, liberami dall’angoscia.
Per la tua fedeltà stermina i miei nemici,
distruggi quelli che opprimono la mia vita,
perché io sono tuo servo.
Tra le tante preghiere di questi ultimi salmi, emerge questa apparentemente insolita e controcorrente rispetto a quanto udito nel corso dei salmi (per es. “Signore, tu mi scruti e mi conosci” o “Giudicami, Signore, secondo la mia giustizia” o “Nell’integrità ho camminato” …).
Qui, invece, si dice: (poiché tu sei fedele e giusto) “Non entrare in giudizio con il tuo servo”. Per quale motivo? “Perché davanti a te nessun vivente è giusto”. [Leggendo la Scrittura integralmente dobbiamo abituarci a queste vere contrapposizioni. Bisogna dire che le sue affermazioni, in genere, non sono “assolute” e non sono “esclusive”. Quando preghi, vieni a trovarti ora nell’una ora nell’altra situazione, e la Scrittura ti trova (risponde) dove tu ti trovi!]
Qual è la situazione descritta in questo salmo? Parla di una persona perseguitata, calpestata … morta “come i morti da gran tempo”: spirito e cuore hanno cessato di esistere. Capiamo che non si tratta di morte fisica, ma spirituale. È una morte, però, che permette di … ricordare, riflettere, meditare e soprattutto pregare: “a te protendo le mie mani, sono davanti a te come terra assetata … mi viene a mancare il respiro”.
Ecco, cosa si chiede. “Non nascondermi il tuo volto”. Il nostro Dio non è come gli idoli. Egli ha un volto, è persona, cioè si rapporta con noi; diversamente, senza il suo volto/relazione noi saremmo morti spiritualmente. La preghiera prosegue con parole e realtà bellissime e basilari nella fede e nel suo cammino (… preghiamole con calma e fede, almeno questa mattina)
Sottolineo soltanto questa parola: “Signore, fammi vivere; per la tua giustizia liberami dall’angoscia”. Avevamo letto che nessun vivente è giusto (inizio salmo), solo Dio è giusto. Ebbene, il Giusto … non giudica (non condanna), ma “libera dall’angoscia”. Quell’angoscia che viene a tutti davanti al suo giudizio, perché abbiamo tanti peccati (qui chiamati “nemici” o “quelli che mi opprimono”). “Per la tua fedeltà (non per la mia) stermina i miei nemici”. Io penso che voglia dire: Perdonami e accoglimi, “perché io sono tuo servo”.