Siracide 36,1-19
Abbi pietà di noi, Signore, Dio dell’universo, e guarda,
2infondi il tuo timore su tutte le nazioni.
3Alza la tua mano sulle nazioni straniere,
perché vedano la tua potenza.
4Come davanti a loro ti sei mostrato santo in mezzo a noi,
così davanti a noi móstrati grande fra di loro.
5Ti riconoscano, come anche noi abbiamo riconosciuto
che non c’è Dio al di fuori di te, o Signore.
6Rinnova i segni e ripeti i prodigi,
7glorifica la tua mano e il tuo braccio destro.
8Risveglia il tuo sdegno e riversa la tua ira,
9distruggi l’avversario e abbatti il nemico.
10Affretta il tempo e ricòrdati del giuramento,
e si narrino le tue meraviglie.
11Sia consumato dall’ira del fuoco chi è sopravvissuto
e cadano in rovina quelli che maltrattano il tuo popolo.
12Schiaccia le teste dei capi nemici
che dicono: «Non c’è nessuno al di fuori di noi».
13Raduna tutte le tribù di Giacobbe,
rendi loro l’eredità come era al principio.
14Abbi pietà, Signore, del popolo chiamato con il tuo nome,
d’Israele che hai reso simile a un primogenito.
15Abbi pietà della tua città santa,
di Gerusalemme, luogo del tuo riposo.
16Riempi Sion della celebrazione delle tue imprese
e il tuo popolo della tua gloria.
17Rendi testimonianza alle creature che sono tue fin dal principio,
risveglia le profezie fatte nel tuo nome.
18Ricompensa coloro che perseverano in te,
i tuoi profeti siano trovati degni di fede.
Ascolta, Signore, la preghiera dei tuoi servi,
19secondo la benedizione di Aronne sul tuo popolo,
e riconoscano tutti quelli che abitano sulla terra
che tu sei il Signore, il Dio dei secoli.
La preghiera incomincia con un “eleison” (“abbi pietà compassione, perdona”). Prosegue con queste parole: “intervieni e fatti rispettare (è il senso di “infondi il tuo timore”) da tutti i popoli … fa vedere la tua potenza”.
C’è un’espressione un po’ contorta per noi, che si può esplicitare così. “In Israele” Dio ha mostrato ai popoli la sua santità (= diversità e unicità). Concretamente si vuol dire che Dio ha castigato/corretto il suo popolo Israele). Ora “in mezzo ai popoli” Dio mostri a Israele la sua grandezza. Concretamente: è giunto il momento che siano castigati/corretti i popoli.
Tutto questo perché tutti i popoli riconoscano il solo e unico Dio: è sempre lui che opera in Israele e in mezzo ai popoli.
Espressioni come: manifesta la tua gloria, sfoga il tuo furore, abbatti il nemico, schiaccia la testa ai principi nemici superbi che dicono “nessuno è come noi” …. sono tutte espressioni per dire “i prodigi del Signore”, in sostanza, l’amore di Dio per il suo popolo. Amore e compassione che si manifestano col “raduno di tutte le tribù di Giacobbe nella terra della eredità”.
La preghiera si conclude con un altro eleison (abbi compassione). Dice così: “abbi pietà per il tuo popolo Israele, simile a un primogenito … abbi pietà per la città santa luogo dove abiti, Gerusalemme”.
Infine si dice: “I tuoi profeti siano trovati degni di fede (quindi: compi le tue promesse). Ascolta la preghiera dei tuoi servi … sappiano tutti gli abitanti della terra che tu sei Signore, il Dio dei secoli”. La preghiera è per tutti i popoli, è aperta alla comprensione profetica della grande storia del mondo.