Salute del corpo

Siracide 30,14-25

Meglio un povero di aspetto sano e forte
che un ricco malato nel suo corpo.
15Salute e vigore valgono più di tutto l’oro,
un corpo robusto più di un’immensa fortuna.
16Non c’è ricchezza superiore alla salute del corpo
e non c’è felicità più grande della gioia del cuore.

17Meglio la morte che una vita amara,
il riposo eterno che una malattia cronica.
18Cose buone versate su una bocca chiusa
sono come cibi deposti sopra una tomba.
19A che serve all’idolo l’offerta di frutti?
Esso non mangia né sente il profumo;
così è per colui che il Signore perséguita.
20Egli guarda con gli occhi e geme,
come un eunuco che abbraccia una vergine e geme:
così è per colui che fa giustizia con violenza.
21Non darti in balìa della tristezza
e non tormentarti con i tuoi pensieri.
22La gioia del cuore è la vita dell’uomo,
l’allegria dell’uomo è lunga vita.
23Distraiti e consola il tuo cuore,
tieni lontana la profonda tristezza,
perché la tristezza ha rovinato molti
e in essa non c’è alcun vantaggio.
24Gelosia e ira accorciano i giorni,
le preoccupazioni anticipano la vecchiaia.
25Un cuore limpido e sereno si accontenta dei cibi
e gusta tutto quello che mangia.

 

Dopo l’educazione abbiamo una parola sulla salute o sanità o integrità. Si procede per immagini e contrapposizioni.

“Meglio un povero di aspetto santo e forte che un ricco malato nel suo corpo”. “Salute di ferro e buona costituzione” sono il bene più prezioso. Infatti: “Nessuna ricchezza vale più della salute e la baldoria di una festa non è paragonabile a una gioia intima (gioia del cuore)”

Ci sono poi espressioni vere e “provocanti” che ti vogliono portare a riflettere: “E’ meglio la morte di una vita amara e un riposo eterno di una malattia persistente”. Con lucidità, l’autore dice che quando uno è malato cronico (qui si dice “colpito dal Signore”) quando c’è “dolore, auto afflizione, grande tristezza” … niente lo può soddisfar o deliziare. Ed è vero!

E allora? La risposta va in senso positivo: vuole incoraggiare a vivere e a custodire il “poco ma bello” che c’è e che ti trovi! Quanto sarà da desiderare e custodire la sanità del corpo, cioè del tuo essere qui sulla terra … oggi (e non domani)! Quanto si deve tendere alla “serenità interiore (gioia del cuore)”, alla “gioia che allunga i giorni della vita”. Quanto si deve ringraziare per quel “poco ma bello” che il Signore ci dà!

E’ il caso di ascoltare nuovamente questa singolare considerazione, pratica e convincente. [Il testo originale non è chiaro]. Uno dei tanti modi di leggerlo è questo: “Se sei contento e sereno, ti viene un buon appetito e riesci a gustare quello che mangi”. Forse allude a non inseguire chissà quali sogni, ma a ritrovare una serenità interiore che ti fa godere/gustare il “poco ma bello” che hai ora. Domani sarà un’altra cosa, “tutto” ti può succedere. E se questo “tutto” ti è già successo … non perdere la gioia del cuore: è questa la vera e invitta salute!