Far conoscere il mistero

Efesini 3,1-13
Per questo io, Paolo, il prigioniero di Cristo per voi pagani… 2penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: 3per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero, di cui vi ho già scritto brevemente. 4Leggendo ciò che ho scritto, potete rendervi conto della comprensione che io ho del mistero di Cristo. 5Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: 6che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo, 7del quale io sono divenuto ministro secondo il dono della grazia di Dio, che mi è stata concessa secondo l’efficacia della sua potenza. 8A me, che sono l’ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo 9e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell’universo, 10affinché, per mezzo della Chiesa, sia ora manifestata ai Principati e alle Potenze dei cieli la multiforme sapienza di Dio, 11secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, 12nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui. 13Vi prego quindi di non perdervi d’animo a causa delle mie tribolazioni per voi: sono gloria vostra.

 

Non pensiamo che il “mistero” di cui Paolo parla spesso (e diffusamente in questo inizio di capitolo) sia un qualcosa di difficile da comprendere razionalmente. “Mistero” è il modo e il tempo dell’agire di Dio nella storia. Potremmo dire che è il “suo piano”, o meglio, la “sua economia”. Paolo parla infatti di “economia del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell’universo”.

Ebbene, il mistero o economia che Dio ha voluto svelare agli apostoli e profeti e anche, in misura profonda, a Paolo; il mistero che ora viene annunciato nel suo realizzarsi è esattamente e semplicemente questo: “che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo, del quale io sono divenuto ministro secondo il dono della grazia di Dio”.

Qual è la via per ottenere tale dono? E’ il Vangelo. Potremmo dire anche che la via è la chiesa stessa, in quanto è lei quella “eredità”, quel “corpo, quella “comunione/partecipazione”, quella possibilità di “accesso a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui  … E’ lei che svela come la salvezza in Cristo sia per tutti gli uomini.

Ma questa chiesa/comunità è piccola, povera, tribolata, perseguitata come il suo ministro Paolo che è in carcere … E allora? “Vi prego di non perdervi d’animo a causa delle mie tribolazioni per voi: sono gloria vostra.”

Il Vangelo, la Chiesa, il Ministro … sono piccoli come il granello di senape, ma in un qualche modo già contengono e accolgono tutti gli uccelli del cielo. E’ questo il “mistero” che Paolo sta svelando!