Quest’uomo è una peste!

 

Atti 24,1-9

Paolo è in un posto sicuro, a Cesarea, lontano da Gerusalemme. E’ qui che avrà sede il giudizio.

Per accusare Paolo, scendono a Cesarea lo stesso sommo sacerdote, alcuni anziani e un avvocato. Si prepara dunque qualcosa di grande.

Il breve tratto della lettura di oggi mette in luce la retorica dei giudizi di questo mondo. Il governatore Felice è chiamato … eccellenza, uomo ricco di benevolenza e di indulgenza, uomo di pace, una persona alla quale si deve gratitudine (eppure Roma era la potenza occupante!) … Tertullo stesso, l’avvocato, lascia da parte questi preamboli ….

Ecco la sostanza del suo giudizio/accusa su Paolo: “Questo uomo è una peste, fomenta disordini fra tutti i Giudei … è capo della setta dei Nazorei … ha tentato di profanare il tempio ….”.

E’ vero che il cristianesimo rettamente praticato ha certi effetti indotti sul piano civile e sociale, ma non sono da confondere con la sovversione. Gesù stesso aveva detto: non sono venuto a portare la pace, ma la spada … ho gettato il fuoco sulla terra … dite a quella volpe di Erode! Anche Gesù è stato giudicato un sovvertitore!

In certi tempi e momenti la religione, la fede, la testimonianza sono giudicati come sovversione, mentre sono soltanto cambiamento e vita, non una peste che uccide!