Viene annunciato a voi il perdono dei peccati

 

Atti 13,24-33

Sta parlando Paolo ai Giudei riuniti nella sinagoga di Antiochia di Pisidia. Aveva detto: “Dalla discendenza di Davide, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù”. Gesù dunque è l’adempimento della promessa di Dio, per Israele. Giovanni aveva preparato la venuta di Gesù  “predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d’Israele”.

Con gioia e comprensibile enfasi, Paolo dice: “Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti tra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza”.

E’ vero che “gli abitanti di Gerusalemme e i loro capi non hanno riconosciuto Gesù e lo hanno condannato … ucciso … messo nel sepolcro”. Così facendo, però, “hanno portato a compimento le voci dei Profeti che si leggono ogni sabato. “Ma Dio lo ha risuscitato dai morti ed egli è apparso a testimoni di lui davanti al popolo”.

Ecco la solenne conclusione del discorso: “Noi vi annunciamo che la promessa fatta ai padri si è realizzata, perché Dio l’ha compita per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come sta scritto … “. La Scrittura citata da Paolo si riferisce a Davide, ma … Davide non è stato risuscitato! E allora: “Vi sia dunque noto, fratelli, che per opera sua (Gesù risorto) viene annunciato a voi il perdono dei peccati”.

La Legge – continua Paolo – non aveva il potere di liberare dai peccati e quindi di render giusti. Invece: “Per mezzo di Gesù chiunque crede è giustificato”. E’ la fede in Gesù che giustifica non solo Israele, ma ogni uomo. Paolo invita fortemente e profeticamente ad accogliere l’annuncio.

L’annuncio non è solo dottrina, ma vera parola di esortazione, una parola che consola, perché … richiama e offre il perdono di Dio.

“Molti Giudei e proseliti credenti in Dio seguirono Paolo e Barnaba ed essi, intrattenendosi con loro, cercavano di persuaderli a perseverare nella grazia di Dio”. Accoglienza e perseveranza debbono sempre coniugarsi!