Il proconsole credette colpito dall’insegnamento del Signore

 

Atti 13,4-12

Chi invia è lo Spirito Santo. Lo Spirito, poi, opera attraverso la comunità e gli apostoli.

La prima missione di Barnaba e Saulo è via mare e non direttamente nell’entro terra dell’Asia. Infatti è l’isola di Cipro ad essere evangelizzata: forse perché Barnaba era nativo di Cipro.

Lo stile e le tappe dell’annuncio rispettano quello che era avvenuto a Gerusalemme e in Giudea. Prima si va nella sinagoga dei Giudei e poi dai pagani. Nel ministero c’è anche Giovanni, detto Marco, che abbiamo conosciuto nella casa/chiesa di Maria, a Gerusalemme (12,12).

Tra i Giudei di Cipro, c’è un certo mago e falso profeta di nome Bar-Iesus. E tra la gente pagana, c’è il proconsole Sergio Paolo: uomo che desiderava ascoltare la parola di Dio. Il mago cerca di distogliere il proconsole dalla fede in Gesù.

Interviene Saulo, che da questo momento nel racconto verrà chiamato unicamente Paolo. Da tutto l’andamento della narrazione, poi, si noterà che sarà Paolo a guidare la missione e non più Barnaba.

Di fatto, sarà Paolo a compiere il segno che porterà il procuratore Sergio Paolo a credere. Il segno è consistito nell’accecamento del mago. Paradossalmente, colui che doveva dare luce e sicurezza agli uomini rimane cieco e insicuro.

La magia che è forza delle potenze mondane è l’opposto della salvezza, che è forza che viene dallo Spirito Santo tramite il ministero dell’apostolo (9). Attraverso l’apostolo, ad agire è l’insegnamento del Signore: quell’insegnamento dato con autorità (vedi Marco 1,27) che caccia le potenze mondane.