Dio userà misericordia

 

2Mac 7,20-42

Il libro dà particolare valore alla testimonianza del figlio più giovane e della madre.

La madre dei sette figli, morti tutti in un giorno, è una donna che sopporta tutto con buon animo ed esorta i figli. E’ certamente la madre dei figli (27), ma non è lei che li ha creati, e non è lei che può pretenderne il possesso. Dice proprio così: “Non vi ho dato io il respiro e la vita … Sarà dunque il Creatore dell’universo che, per sua misericordia, vi restituirà il respiro e la vita” (22-23).

Il figlio più giovane non cede alle lusinghe del tiranno. E la madre così lo incoraggia: “Non temere questo carnefice, ma accetta la morte, perché io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli quando il Signore manifesterà la sua misericordia” (29).

Ecco la testimonianza del settimo figlio: “Noi soffriamo per i nostri peccati. Ma, dopo questo breve tempo di correzione, Dio si riconcilierà di nuovo con noi” (33).

E conclude: “Prego Dio perché si mostri presto misericordioso con il suo popolo, e perché tu (carnefice), fra i tormenti, possa riconoscere che egli (e non tu!) è il solo Dio” (37ss).

Muore, pregando che il popolo ottenga misericordia, e che il tiranno riconosca di non essere lui Dio! Anzi, che il tiranno sia costretto (tempo della prova/tormento) a riconoscere il vero e unico Dio di Israele.