Comportarsi bene anche davanti agli uomini

 

2Cor 8,16-24

L’amore non si esprime soltanto con l’invio di beni, ma anche di persone che provvedono alla custodia e all’amministrazione dei beni stessi, nel caso, Tito e quel “fratello che tutte le Chiese lodano a motivo del vangelo” (18).

A Paolo non interessa il nome di questo fratello, ma soltanto di comunicare che “è stato designato dalle Chiese come nostro compagno in questa opera di benevolenza che stiamo realizzando” (19).

L’insistenza su questo particolare svela che la colletta (grazia) è abbondante. Anche per questo ha bisogno di una amministrazione trasparente. A evitare mormorazioni o denunce, Paolo ripete che i suoi compagni sono stati delegati (inviati) dalle Chiese (23). Avevano, cioè, un servizio riconosciuto dalle Chiese. Di loro dunque ci si può fidare!

Concluse Paolo: date a loro la prova del vostro amore e della legittimità del nostro vanto per voi davanti alle Chiese” (24). Un modo concreto per dire di essere generosi!

C’è un’indicazione pratica molto importante in questo appello di Paolo. Nella amministrazione dei beni bisogna preoccuparsi di agire bene non solo davanti a Dio, ma anche davanti agli uomini. [Tema della trasparenza e correttezza]