Rivesti suo figlio Eleazaro

 

Numeri 20,22-29
Tutta la comunità degli Israeliti levò l’accampamento da Kades e arrivò al monte Or. 
23Il Signore disse a Mosè e ad Aronne al monte Or, sui confini del territorio di Edom: 24«Aronne sta per essere riunito ai suoi padri e non entrerà nella terra che ho dato agli Israeliti, perché siete stati ribelli al mio ordine alle acque di Merìba. 25Prendi Aronne e suo figlio Eleàzaro e falli salire sul monte Or. 26Spoglia Aronne delle sue vesti e rivestine suo figlio Eleàzaro. Là Aronne sarà riunito ai suoi padri e morirà». 27Mosè fece come il Signore aveva ordinato ed essi salirono sul monte Or, sotto gli occhi di tutta la comunità. 28Mosè spogliò Aronne delle sue vesti e ne rivestì Eleàzaro suo figlio. Là Aronne morì, sulla cima del monte. Poi Mosè ed Eleàzaro scesero dal monte. 29Tutta la comunità vide che Aronne era spirato e tutta la casa d’Israele lo pianse per trenta giorni.

 

Dio riprende l’accusa già fatta a Mosè e ad Aronne. Ma a questo punto la rivolge ad Aronne, anche se in termini solidali: “Siete stati ribelli al mio ordine alle acque di Merìba” (24). Questo comporta che Aronne non entri nella Terra.

Ma prima della morte, Mosè investe, o meglio, riveste il figlio Eleazaro del compito sacerdotale di Aronne (26). Il tutto si svolge con semplicità, ma anche con solennità o ritualità. Infatti, la morte avviene davanti a tutta la comunità (27.29). Si può affermare che la morte di Aronne genera a favore della comunità il perpetuarsi del compito sacerdotale.

Diversamente da Mosè, Aronne non ha il dono di vedere la Terra. Muore sul monte Or, ma la sua veste, cioè il suo servizio, passa al figlio Eleazaro, e così viene assicurato il grande bene del sacerdozio nella storia e nel cammino del popolo.

C’è lutto alla morte di Aronne, così come deve essere (29), ma non c’è tragedia. La morte infatti è un essere riuniti ai padri (23.26).