Gli scribi non hanno più la capacità di interrogare Gesù: sono stati da lui zittiti (34). E allora è Gesù che continua a insegnare. Lo fa, contestando la loro concezione riduttiva del Messia.
Cosa insegnano gli scribi riguardo al Messia/Cristo? Che il Messia/Cristo è figlio di Davide, nel senso che è un uomo, un re discendente di Davide. La cosa è vera, ma non è tutto qui!
La Scrittura (e loro sono maestri nella interpretazione della Scrittura!) nel salmo 110,1 si esprime letteralmente così: “Disse il Signore al mio Signore: siedi alla mia destra”.
E Gesù commenta, insegna in questo modo. Chi è che parla nel salmo? Parla Davide. Chi è il Signore di cui egli parla? E’ il Signore Dio. Chi è il mio Signore di cui parla Davide? E’ il Messia.
Ecco l’insegnamento di Gesù.
Voi scribi dite che il Messia è figlio di Davide. Ma Davide riguardo al Messia dice che è mio Signore. Dunque: il Messia è figlio di Davide o Signore di Davide? Se Davide stesso lo chiama mio Signore, come può essere un suo (semplice) figlio?
In questo ultimo dibattito Gesù afferma solennemente sulla base delle Scritture che egli è certamente figlio di Davide secondo le promesse, ma è Signore (Kurios), senza annullare con questo che è Figlio di Davide, come tante persone lo chiamavano.
“La folla numerosa lo ascoltava volentieri” (37). Questo infatti è un insegnamento che rivela veramente chi è Gesù.