Ama il Signore e ama il prossimo

 

Marco 12,28-34

Gli scribi erano coloro che scrutavano la Legge di Mosè (Torah) e la insegnavano al popolo, applicandola alla vita concreta. Erano dunque molto attenti alle ricerche e discussioni sulla Legge (28).

Non sorprende la domanda fatta a Gesù: qual è il primo dei comandamenti?. Come dire: qual è l’anima di tutta la Legge, o da cosa dipende tutta la Legge.

La risposta è nella Legge stessa. Occorre riconoscere (quindi: ascolta!) che il Dio che ti ha liberato e ti ha parlato è l’Unico (quindi: amalo con tutto te stesso!)

C’è poi una copia o una proiezione necessaria e vitale di questo comando: ama il prossimo tuo come te stesso.

Lo scriba capisce bene. Aggiunge anzi che riconoscere l’unicità di Dio con la conseguenza dell’amore per lui e per il prossimo è il vero atto di culto (sacrificio). Questo scriba è sulla strada del regno!

Quale passo deve fare ancora per entrare pienamente nel regno? Deve riconoscere che Gesù non solo è Figlio di Davide (quindi Messia), ma è il mio Signore, come aveva detto Davide.

E’ bello vedere che Gesù non ha un rapporto astratto con le persone, anche quando lo tentano. Egli accompagna e indirizza al regno di Dio chiunque a lui si rivolga o si avvicini (28).