Potessi tornare com’ero un tempo!

 

Giobbe 29,1-25

Il “ripasso del catechismo” non ha dato una risposta esistenziale ed adeguata a Giobbe. Di fatto egli “continua“, … aggiunge parole a parole, anche se incomincia a venirgli il sospetto di parlare “senza conoscenza”!

Per un momento non se la prende più con Dio, ma “ripassa la sua vita”: il ricordo dei suoi anni passati lo addolcisce. Era il tempo in cui “Dio stava ancora con me” (5). Non solo “stavo bene”, ma “facevo” il bene.

Poveri, disperati, orfani, ciechi, zoppi … trovavano in me un “padre” (16) che li aiutava, e anche li difendeva.

Giobbe pensava che questa sua felice situazione potesse protrarsi in crescendo. Essere padre di chi soffre, essere maestro e guida dei giovani: non c’è niente di più vero e più bello!

Ma Dio si ricorda di tutto questo?