Dopo queste cose, Gesù manifestò se stesso di nuovo

Gv 21,1-14

Il capitolo 21 è da accogliere come un epilogo: una parola che raccoglie tutto il Vangelo e lo inserisce nella vita quotidiana della comunità/chiesa, particolarmente nella sua missione di rendere presente il Risorto nella storia degli uomini: con la parola/predicazione e col pasto/eucaristia. Di fatto siamo in Galilea (periferia?) e non più a Gerusalemme (centro?).

I discepoli sono sette e sembrano ritornati alla quotidianità del loro vivere e del loro lavoro. In realtà seguono Simon Pietro che dice: “Io vado a pescare”. Fuori dalla metafora, l’evangelista vuole indicarci un tipo di predicazione dei discepoli.

“Quella notte non presero nulla”. E il loro ritorno è sconsolato. All’uomo (“non sapevano che era Gesù”) che li appella sulla spiaggia (“Avete qualcosa da mangiare?”) sono costretti a dire “No!”. A loro, quell’uomo dà un comando che essi accettano: “Gettate le reti sul lato destro del battello e troverete”. Prendono una quantità enorme di pesci.

Qui, il racconto prende una svolta. “Il discepolo che Gesù amava” riconosce che quell’uomo sulla riva “è il Signore”, cioè Gesù risorto. Le operazioni che leggiamo sono tutte un approccio nuovo al lavoro/vita, prendono una accelerazione gioiosa. Pietro va verso il Signore, non senza prima essersi vestito, segno di un cambiamento. Gli altri discepoli “vengono con la barca e trascinano la rete colma di pesci”.

Il racconto prosegue narrando il fatto, ma con evidenti simbolismi: la veste di Simon Pietro e la barca colma di pesci. Scesi a terra vedono un fuoco di braci con sopra del pesce, insieme a del pane. Quest’uomo continua a … comandare: “Portate qualcuno dei pesci che avete appena preso”. “Simon Pietro salì dunque a bordo (rientra nel gruppo!) e trasse a terra la rete piena di grossi pesci: centocinquantatre. E benché ve ne fossero tanti, la rete non si lacerò”. Perché Pietro è da solo? Perché è scritto che la rete non si lacerò? [La comunità giovannea trova le risposte nella vita quotidiana di predicazione che già si sta attuando]

Poi c’è un invito/comando di Gesù: “Venite a mangiare”. Nessuno lo interroga, perché sanno che è il Signore. A questo punto è solo lui che guida le cose. Notiamo la scena: “Viene Gesù e prende il pane e lo dà a loro e anche il pesce”. C’è dunque un venire (da risorto), c’è un prendere il pane (da loro?) e darlo, e lo stesso coi pesci.

L’evangelista non commenta. Vuole che sia la comunità e leggere questa “terza manifestazione”. Non è più una manifestazione come le altre, ma è il modo col quale “quotidianamente” il Signore si fa presente nella comunità. Precisamente con due comandi: “Gettate le reti a destra della barca”, cioè predicate obbedendo a me che sono … alla destra del Padre (la Parola) e non fate quello che vi viene in mente, autonomamente. E poi: “Venite a mangiare”, cioè celebrate l’alleanza, la comunione con me (l’Eucaristia).

Occorre poi verificare la presenza e la funzione di questo discepolo che Gesù amava. Fin d’ora si può e si deve dire che questo discepolo è la vera guida, la vera luce della comunità, non per se stesso, ma per il fatto che è lui che vede il Signore, per primo lo conosce e lo testimonia agli altri.