La folla uscì incontro a Gesù

Gv 12,12-19

“Una grande folla venuta alla festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui”.

L’Evangelista ci fa udire quello che la folla dice di Gesù. Come è prescritto per la celebrazione della festa, la folla canta un salmo (118). L’espressione … “colui che viene nel nome del Signore” (nel salmo si intende il pellegrino che sale a Gerusalemme) viene applicata a Gesù. Per di più, questo Gesù viene acclamato “re di Israele” (parola che non c’è nel salmo).

Ma c’è subito la descrizione del modo col quale Gesù intende la sua regalità. Di sua iniziativa, cerca/trova un asinello e vi si siede sopra. Con questo gesto singolare egli vuol richiamarsi ad un altro testo della Scrittura (Zac 9,9) nel quale si dice che “il tuo re viene, seduto su un puledro d’asina”. Siede (atteggiamento di chi governa, giudica e insegna) su un asinello (non un cavallo, non una cattedra/trono). Con questo gesto Gesù annuncia certo che egli è re di Israele, ma lo è in modo nuovo: è un re mite, che governa nella mitezza e non nella violenza della forza.

“I suoi discepoli non compresero queste cose … “. [Ormai siamo abituati a queste puntualizzazioni dell’Evangelista] Egli vuol dire al lettore che (come i discepoli) le cose non si capiscono subito e automaticamente: bisogna ricordare. Ma, ricordare vuol dire “pensare con/nella fede”, cioè lasciarsi guidare dallo Spirito, lo Spirito che è dono del Cristo risorto.

Impariamo poi che c’è un incontro di due folle: “la grande folla che era venuta per la festa” e “quella che era con Gesù quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro“. Sono due folle cherendono testimonianza di Gesù.

I Farisei capiscono di aver fallito nei loro attacchi a Gesù. Si dicono: “Vedete che non ottenete nulla? Ecco: il mondo è andato dietro a lui!”. E’ un riconoscimento importante: le folle sono percepite come … il mondo (in greco kosmos). E’ un’esagerazione o figura retorica che … fa piacere all’Evangelista notare. Nello stesso tempo deve far pensare il lettore: sono anch’io quel mondo che va dietro a lui (sono discepolo) o sono tra quelli che lo contraddicono (sono fariseo), da che parte sto?