Il vero pastore dà la vita per le pecore

Gv 10,7-21

Gesù ha un modo originale di riprendere la similitudine (uno potrebbe trovare delle discordanze tra la similitudine e la ripresa che ne fa Gesù). C’è qualcosa di nuovo. Egli apre a una rivelazione: il discorso segreto (similitudine) si fa annuncio … di sé.

Il testo pone l’accento sulla parola “Io sono … “

A) “Io sono … la porta delle pecore”. Lo dice in contrapposizione a tutti quelli che sono venuti prima di lui. Non si riferisce ai padri (Abramo, profeti … ) ma a quanti si sono dichiarati “porta”, cioè luoghi di vita, di scambio, di incontro [dobbiamo pensare non più all’ovile, ma alla porta di una città, che è luogo di vita e non dormitorio). Si sono dichiarati (Messia?), ma non lo erano. Così non hanno fatto altro che “rubare, uccidere, distruggere” … le persone! Hanno tolto e tolgono le persone dal giusto rapporto con Dio (= le uccidono).

Gesù è la porta attraverso la quale passano le pecore. Egli non è più, secondo la precedente similitudine, la porta dell’ovile, ma è la porta delle pecore. [L’attenzione non deve volgersi all’ovile in quanto chiude, ma alle pecore in quanto passano e vivono] L’ovile, poi, non si riferisce ad un recinto qualsiasi di pecore, ma al recinto o cortile del tempio (in greco aulè) dove le pecore (la gente) si trovava e di fatto si trova per ascoltare l’insegnamento. Gesù … sta insegnando!

Col suo insegnamento nel cortile/recinto (che è il tempio) egli “caccia fuori” le persone da un sistema religioso (tempio) e le conduce ai “pascoli” del suo insegnamento: insegnamento che dà, a chi l’ascolta, di entrare e uscire, cioè avere la vita e averla in abbondanza.

B) “Io sono … il buon pastore (il pastore buono/bello = il pastore vero). Il pastore vero (il re, la guida … ) pone la propria vita per le pecore (Israele). Il pastore vero conosce le sue pecore dal momento che … le ama. Si relaziona con loro: le conosce dando loro la sua vita. Le pecore allora conoscono il pastore, cioè ricambiano la conoscenza/amore seguendolo e amandolo.

C) Le altre pecore che non sono di questo ovile (devi pensare sempre al cortile dell’insegnamento nel tempio) sono l’Israele della dispersione nel mondo. Anch’esso accoglierà il Signore e così (assieme ai pagani credenti in Cristo) “diventeranno un solo gregge e un solo pastore”.

D) “Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita”. [tema della libertà/gratuità] Nessuno mi toglie la vita, la tolgo … da me stesso. Il comando che il Padre dà a Gesù non è quello di dare la vita nel senso di morire, ma quello di … prenderla di nuovo: prenderla in un modo nuovo, cioè non da solo (anche!), ma con tutti quelli che credono in lui. Dunque, il Padre comanda che … con Gesù tutti abbiano la vita.

E) “Di nuovo c’è dissenso (scisma) tra i Giudei per queste parole”. Ritorna l’accusa di essere indemoniato, cioè pazzo. Ma, anche tra i Giudei, non tutti pensano così!