Cose del cielo: l’amore di Dio nella croce di Gesù

Gv 3,10-21

Di fronte a un … sappiamo che Dio è con te per i segni che compi (parole dette da Nicodemo a nome dei Giudei) sta l’affermazione forte e ripetuta di Gesù: “Se uno non nasce dall’alto non può vedere il regno di Dio”. Nascita che proviene da acqua e Spirito. Si tratta dunque di una nuova vita.

A Nicodemo che dice: “Come può accadere questo?” Gesù risponde: “Tu sei maestro in Israele e non conosci queste cose?”. Prosegue Gesù: “Noi (è il noi che richiama Mosè e i Profeti) parliamo di ciò che sappiamo, ma voi (richiama i Giudei) non accogliete la nostra testimonianza”. Nonostante tutto, Mosè e Profeti testimoniano cose terrene (e non le avete accolte), ora io vi parlo di cose del cielo (e come le potete accogliere?).

Le cose del cielo provengono da “colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo (così amava definirsi Gesù)”. Anche Mosè aveva chiesto un atto di fede al popolo nel deserto: aveva innalzato il serpente (questo fatto appartiene ancora alle cose terrene). Ora vengono le cose del cielo: è il fatto della morte di Gesù! Occorre, dunque, credere in Gesù innalzato: credendo in lui si rinasce, si ha la vita eterna.

L’autore svela meglio tutto questo processo: quasi un suo commento. Dio ha tanto amato il mondo da consegnare (alla morte) il Figlio unigenito. Quale era la finalità? Uccidere il Figlio? No, ma che … “chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”.

Dio vuole salvare il mondo e per questo ha mandato la luce nel mondo (suo Figlio). Ma gli uomini “hanno amato più le tenebre della luce”. Le loro opere erano tenebra/malvagie ed essi non volevano lasciarsi contestare, cambiare. In realtà, essi non  volevano … entrare di nuovo nel seno della madre per rinascere. Così si sono fermati al loro sapere e sono rimasti … vecchi.

Mentre, credere in Gesù innalzato/crocifisso (amore del Padre per il mondo) è vera nascita, è nuova vita.