Si avvicinava la Pasqua dei Giudei

Gv 2,13-25

Le nozze di Cana sono il principio dei segni: ci hanno svelato chi è Gesù. Egli è lo sposo che da vita (vino/sangue) per la gioia/vita dell’umanità.

L’acqua per la purificazione dei Giudei rappresentava, all’interno del grande segno del matrimonio, l’economia di salvezza donata e vissuta dai Giudei. Economia che avrebbe ottenuto il suo mutamento/compimento nel dono di sé che lo sposo Gesù avrebbe fatto sulla croce.

Cuore dell’economia cultuale dei Giudei era la Pasqua. Gesù non vuole cancellare questa economia/festa, ma portarla a compimento. Per questo … “salì a Gerusalemme”.

L’economia di salvezza, rappresentata dal tempio, va purificata in modo radicale. Anzi, così com’è, Gesù la dichiara chiusa/finita. Di fatto, come segno profetico, fece uscire dal tempio tutti: cose, animali, uomini … In un certo senso, così facendo, egli “distrugge questo tempio”.

Quale autorità ha per farlo? E’ un’autorità che gli viene dall’aver compiuto lui stesso, in croce, tutto quello che il tempio era e significava: l’offerta di sé, del suo corpo … e non di cose o animali.

Infatti, il suo corpo sarà distrutto, ma Dio lo farà risorgere. Allora ci sarà un culto nuovo, vero, compiuto: è il culto realizzato nell’offerta di sé.

Tutto questo non è capito subito. Lo sarà nella luce della fede, cioè da quella luce che viene dall’accogliere la risurrezione di Gesù. “Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola di Gesù”.

Credere alla Scrittura significa accogliere che l’economia antica (Scrittura) ha il suo compimento in Gesù (la parola detta da Gesù). Gesù non distrugge nulla di quello che Dio ha detto e fatto, ma lo compie perfettamente vivendolo in se stesso e donandolo.