Lo spirito del Signore rivestì Gedeone

Gdc 6,25-40

Gedeone agisce, ma con paura della gente che è ancora idolatra (come lo è suo padre?).

Agisce di notte. Distrugge l’altare di Baal e costruisce un altare al Signore [Fare un altare significa avere fiducia in Dio]

Gedeone dunque rifiuta l’idolatria che ha preso piede nella sua casa e nel popolo tutto. Da quel momento Gedeone si chiamerà Ierub-Baal (= Baal difende). E’ un nome ironico, che suona presa in giro di Baal, il Dio dei Cananei [Infatti Baal non difende un bel niente!]

A questo punto … “lo spirito del Signore rivestì Gedeone”. Contro di lui stanno “tutti i Madianiti, Amalek e i figli dell’oriente”. Dunque, tutti i più forti nemici.

L’impresa sarà umanamente impossibile! Il rapporto che Gedeone ha con Dio è un rapporto ancora teso e oscillante: sa della vittoria (perché gli era stato annunciato), nello stesso tempo vuol sapere se Dio intende salvare “Israele (proprio) per mano mia”.

Il Signore lo accontenta con la prova del vello/stuoia (leggi). Là dove il Signore vede che c’è povertà riconosciuta da parte del soggetto, accoglie la domanda di un segno. Non è un mettere alla prova Dio, ma è richiesta di aiuto personale e sicuro.