Scrivo a voi

1Gv 2,12-17

Il testo letterariamente ben composto vuole dirci la natura, la realtà, cioè quello che veramente è avvenuto nei cristiani/discepoli: ora chiamati figlioli, ora padri, ora giovani. Quindi tutto va riferito a tutti in modo scambiabile..

Il cristiano è uno (figlio) al quale “sono stati perdonati i peccati per mezzo di Gesù”.

Il cristiano è uno (padre) che ha conosciuto Gesù “colui che è da principio”.

Il cristiano è uno (giovane) che “ha vinto il Maligno”.

E poi di nuovo da capo! E’ uno (figlio) che “ha conosciuto il Padre”. E’ uno (padre) che “ha conosciuto il Figlio Gesù”. E’ uno (giovane) nel quale “la Parola di Dio rimane”, così egli “ha vinto il Maligno” e ciò di cui il Maligno s’è fatto padrone, cioè questo “mondo”.

Viene l’esortazione a “non amare il mondo”  cioè quello che di inquinato c’è in esso. Vale a dire: “la concupiscenza della carne” = la soddisfazione del proprio egoismo; “la concupiscenza degli occhi” = l’accendersi di passione per tutto quello che si vede; “la superbia della vita” = essere superbi di quello che si possiede.

Un mondo (le persone) così fatto, così inquinato … “passa” e se ne va. Mentre “rimane in eterno colui che fa la volontà di Dio”.