Come si svolge la vita? Come corre la storia umana? E’ in essa infatti che l’uomo deve trovare “il suo bene”.
La vita non ha niente di piatto o monotono o circolare, o senza senso. La vita ha … un senso preciso: è un cammino con tappe, momenti, ristori, ripartenze …
C’è il nascere, ma c’è anche il morire.
C’è l’investire, ma c’è anche il cambiare investimento.
C’è il male, ma c’è anche la cura.
C’è chi disfa sempre, ma c’è anche chi costruisce.
Si piange, ma anche si ride.
Un tempo per darle, ma anche un tempo per prenderle.
Ci si incontra, ma anche ci si lascia.
Si trova, e si perde.
Si conserva, e si butta.
Strappare e cucire.
Tacere e parlare.
Amare e odiare.
Fare guerra e riconciliarsi.
Il testo pone queste domande. Sono uno che “scruta i tempi” e cerca di accogliergli, volta a volta, come dono di Dio? Sono uno che cerca did vivere questi diversi tempi in modo gradito a Dio?
Oppure, appiattisco tutti i tempi che Dio dà sul “mio tempo”, cioè sulle “mie scelte”? In altre parole: nella vita mi lascio condurre o voglio condurre io? Penso e faccio come pare meglio a me, oppure “scruto gli eventi” riconoscendoli sempre come dono di Dio?