Mercoledì santo

Liturgia del Mercoledì Santo

“Il Signore mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli … e io non ho opposto resistenza” (Isaia 50,4-6)

Il servo del Signore è un vero discepolo: uno che ascolta la parola di Dio, e quindi la può portare a chi è “stanco”, cioè a chi non sa ascoltare e poi camminare con la forza della parola. Il vero discepolo (Gesù) apre una via di obbedienza. Con la forza che egli concede, anche noi possiamo percorrere quella via.

“Da quel momento Giuda cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù (Matteo 26,16).

Uno dei discepoli, Giuda, tradisce/consegna Gesù. Invece di seguirlo, da lui si distacca, anzi, lo consegna ai capi. Meglio non essere nati, meglio non vivere che … vivere lontano dal Signore. Infatti, solo nella sequela di Gesù c’è vita vera per noi. Diversamente, Gesù diventa “moneta di scambio”, e noi siamo disposti a consegnarlo per nostri interessi.