Mandi il Signore la sua misericordia

 

Il Salterio ci offre una “pausa feconda” nella nostra preziosa lettura quotidiana. In esso, c’è da vedere e scoprire come il disegno di Dio, la sua “grande storia” voglia entrare delicatamente e a volte violentemente nella nostra “piccola storia quotidiana”. Così, la nostra storia quotidiana si dilata alla “grande storia”. In essa troviamo tutto e, spero, ci buttiamo dentro!

Il mio “accompagnamento quotidiano” sarà una specie di parafrasi. Ridire cioè il salmo con parole diverse e più comuni. Il suggerimento concreto è che seguiamo l’onda del salmo e da essa ci lasciamo trasportare: a volte in alto e a volte in basso!

Salmo 42

“Come la cerva assetata cerca un corso d’acqua, anch’io vado in cerca di te, di te, mio Dio. Di te ho sete, o Dio, Dio vivente: quando potrò venire e stare alla tua presenza?”

Ma, dove sei, mio Dio? Ingoio lacrime giorno e notte. Sono triste e penso: una volte le cose andavano meglio! E’ solo un ricordo, e mi rattrista.

Che fare? Dirò le cose al Signore in modo molto chiaro: Signore, perché mi hai dimenticato? Perché cammino così triste, oppresso dai nemici?

Ma gli dirò e chiederò anche che venga finalmente il giorno. Cioè, che mandi la sua misericordia. Gli chiederò che nelle mie notti e fatiche non perda la speranza. E’ lui che mi dà vita, e io lo loderò … anche se continuerò a camminare nella notte!