Luca narra il rifiuto di Israele con una parabola.
C’è un padrone che ha una vigna. Parte per un viaggio lontano. Allora affida la vigna a dei contadini. Ha fiducia in loro e pensa di avere i frutti.
La realtà è diversa! I servi che sono mandati a riscuotere il dovuto vengono trattati male. Forse – dice il padrone – se mando il mio amatissimo figlio, lo rispetteranno.
Ma i contadini sono davvero cattivi. Non solo rifiutano il dovuto richiesto, ma vogliono impossessarsi della vigna e diventare loro i padroni. E’ per questo che uccidono il figlio.
Esito scontato: morte dei contadini e vigna data ad altri. Scribi e capi hanno capito bene! Quei contadini sono loro, e quella vigna è il popolo.
La Scrittura aiuta a leggere il grande dramma del rifiuto e poi della morte di Gesù. La morte/resurrezione di Gesù non è un disastro, ma è fondamento di un nuovo tempio/edificio: la grande assemblea/chiesa. Gesù è perdizione per chi non crede in lui, e salvezza per chi crede in lui.