Beato colui che non trova in me un motivo di scandalo

Luca 7,18-23

 

Ritorna in campo Giovanni Battista, che … resta in carcere. Giovanni non aveva più parlato con Gesù, era soltanto informato da altri.

Giovanni fa chiedere a Gesù (lo fa anche per noi lettori) dai suoi discepoli: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”. Quello che poteva creare problema a Giovanni era il modo o l’impostazione del ministero di Gesù. Il ministero di Gesù è una grande opera di guarigione, di misericordia. E’ una buona notizia/vangelo per tutti i poveri (peccatori). Ma … non era un’altra la direzione che Giovanni si aspettava da Gesù? Che Messia è questo Gesù?

Il rischio per Giovanni (anche per noi) è di scandalizzarci del modo d’essere e operare di Gesù. Rischio di non accettare un Messia che è ricco di misericordia, che perdona, risana, chiama a sé …

La risposta di Gesù vuole essere un vangelo/buona notizia per Giovanni. Con la citazione del profeta Isaia (i ciechi vedono, gli storpi camminano … ) Gesù viene a dire: E’ arrivato il tempo di Dio, è arrivato il suo regno, e così è annunciato il vangelo. E’ il tempo della misericordia e della guarigione dell’umanità intera.

Verrà anche il tempo del giudizio (come aveva annunciato Giovanni) ma prima Gesù fa dono dell’amore gratuito di Dio: amore che sana, solleva e offre la grazia di una vita nuova. Beato chi non si scandalizza, ma piuttosto accetta “questo Gesù”.