Luca ha terminato “il discorso della pianura”.
Ma Luca si esprime così: “Quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo …”. Dobbiamo pensare a una ripresa o nuovo stadio del ministero di Gesù. Infatti, egli viene a contatto con un pagano, un centurione (in un qualche modo col mondo romano/nostro!).
Il centurione che aveva stanza a Cafarnao era amato dai giudei, anche perché aveva costruito la sinagoga. Forse aderiva in un qualche modo al Dio d’Israele.
Questo centurione mostra una fede grande in Gesù: “Non sono degno che tu entri sotto il mio tetto (io sono pagano e tu sei giudeo) ma … dì una parola e il mio servo sarà guarito”.
Il pagano riconosce che Gesù ha una parola potente, come quella di Dio, e quindi ha l’autorità di Dio. Questa è la fede! Questa è la fede grande che Gesù non ha trovato in Israele, almeno nei suoi capi.
Per un pagano (e per tutti) la guarigione/salvezza si ottiene per la via della fede in Gesù. Egli è luogo/presenza della potenza salvifica di Dio.
Il nostro rapporto con Gesù si fa attuale e fecondo quando accogliamo le sue parole … dì una parola! Gesù l’ha detta, la dice oggi, domani, sempre … Ci lasciamo incontrare/guarire dalla parola che dice?